Indagine posturografica su un campione de atleti
Abstract
L’ equilibrio attua un coordinamento costante tra input visivi, labirintici, somatosensoriali ed uditivi, al fine di ottenere un controllo ottimale della posizione degli occhi e del corpo nello spazio.
Le finalità dell’ equilibrio sono il controllo muscolare in statica e dinamica, la stabilizzazione della funzione visiva, la percezione dei movimenti e l’ organizzazione della sensibilità nello spazio.
Nell’ evoluzione della crescita nel bambino vi è una predominanza della sollecitazione labirintica scanalare. Con l’ avanzare della crescita il bambino trae piacere dai giochi di coordinazione visuo manuale, dando vita a quella stretta interdipendenza tra sistema visivo e sistema propiocettivo. Fino ad arrivare ad una completa e più stretta iterazione tra i sistemi sensoriale e il movimento delle corse. Al momento del completamento dello sviluppo sensoriale ed intersensoriale il bambino è pronto alla percezione dei limiti ed al piacere del superamento dei propri limiti ed in questo sta l’ essenza dello sport.
Negli sport acquatici per es. gli otoliti, che sono i recettori di gravità, registrano una situazione di normalità e programmano i muscoli antigravitari. La spinta di Archimede determina una modificazione di attività nei recettori propiocettivi osteo/muscolo/articolari. L’ ostacolo maggiore è rappresentato dalle modificazioni delle sincinesie (movimenti associati) motorie tra muscoli tonici antigravitari e fasici dinamici.
Nello sport con appoggio plantare nelle discipline atletiche l’ esistenza di una contro reazione è indispensabile per sviluppare il gesto atletico della corsa; l’ informazione uditiva è irrilevante e quella otolitica stabile; quella scanalare è importante solo quando si inizia il movimento; quella visiva è stabile poiché serve all’ identificazione dell’ obiettivo da raggiungere; l’ informazione plantare anche se non è costante è ripetitiva e prevedibile.
Qualunque gesto sportivo è frutto di una complessa partecipazione di varie componenti, a seconda della disciplina può prevalere la componente muscolare nelle sue varie espressioni (forza potenza resistenza), o la componente psiconeurosensoriale nelle sue varie espressioni (concentrazione coordinazione precisione riflessi).