Virtual reality and vestibular rehabilitation. six years of experience.
Abstract
To test the application of virtual reality (VR) on our patients we used a particular “helmet” connected to a personal computer. The rehabilitation training is divided in two phases: “passive” and “active”. RV 752 patients, 259 males and 393 females, had been submitted to the vestibular rehabilitation with VR. The patients were affected with: Paroxysmal Positional Vertigo (PPV), Monolateral Peripheral Vestibular Dysfunction (MPVD), Bilateral Peripheral Vestibular Deficit (BPVD), Central Nervous System Lesions (CNSL), Psychogenic Vertigo (PV) (5). 73% of patients showed an improvement demonstrated by stabilometric data whilst 93% of patients reported an improvement of their symptoms. Patients with peripheral vertigo showed an improvement both of symptoms and objective data whilst patients with central vertigo showed an improvement in objective data not always accompanied by a regression in subjective symptoms. Correct execution of the exercises permits a mobility of the neck which activates compensation mechanisms through somato-esthesic channels in cervical muscles. This method could also show success in pediatric patients where a playful approach to therapy could be used.
Abbiamo testato l’applicabilità della realtà virtuale (RV) alla riabilitazione vestibolare, verificandone l’efficacia per il recupero o l’accelerazione del compenso vestibolare. Per valutare gli effetti riabilitativi della RV su un gruppo disomogeneo di pazienti abbiamo utilizzato un caschetto, con visione 3D, collegato ad un comune personal computer.
Dal 1997 sono stati sottoposti a protocollo riabilitativo tramite RV 752 pazienti, 259 maschi e 393 femmine, affetti da disordini vestibolari. Il protocollo prevede un’accurata anamnesi, un esame obiettivo otoneurologico ed una stabilometria (eseguita all’inizio ed al termine di ciascun ciclo riabilitativo). Ciascun ciclo riabilitativo si articola in cinque sedute consecutive giornaliere della durata di venti minuti ciascuna.
La riabilitazione si suddivide in due fasi distinte: “fase passiva” e “fase attiva”.
– Durante la “fase Passiva” il paziente è invitato ad osservare le scene proposte dal computer con la testa immobile.
– Nella “fase Attiva” il paziente può muovere la propria testa ed esplorare l’ambiente utilizzando esercizi di “point de mire”.
Nel 73% dei pazienti trattati si è evidenziato un miglioramento dei parametri stabilometrici, mentre il 93% dei pazienti ha riferito una regressione della sintomatologia vertiginosa.
Solo il 3% dei pazienti ha manifestato disturbi durante il trattamento.